Aldo Carpi
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Biografia breve di Aldo Carpi
Aldo Carpi (1886 - 1973) è stato un artista del XX secolo. Nasce a Milano nel 1886, ivi muore nel 1973; pittore. Compie i primi studi di pittura nell'atelier del pittore Stefano Bersani, mentre consegue la maturità classica. Nel 1906 si iscrive a Brera dove studia con Tallone e Mentessi, avendo come compagni di corso Carrà e Funi. I primi lavori di una certa importanza sono datati tra il 1911 e il '12: II guardiano di re Enzo, Cristo fra gli operai e il Battesimo che gli fa guadagnare la medaglia d'oro del ministero della Pubblica istruzione alla Biennale di Brera: «La seduzione del simbolismo floreale da principio è stata forte, cosí come forti sono stati taluni residui ereditati dai suoi maestri [...]. Si guardi un quadro come La sera e l'Adamo ed Eva e si osservi come fuori dei moduli liberty scattino fragrantissimi, a sorpresa, liricamente e delicatamente immediati, i rossi, i gialli, i viola, i rosa edi celesti» (De Micheli, 1912). Nel 1913 vince il premio della Biennale di Venezia con il quadro Dopo cena e dipinge La fuga, in cui compare per la prima volta il motivo della maschera, poi ricorrente in tutta la sua produzione: «La maschera non è altro che l'effetto di un urto che l'artista, ed anche I'uomo che è nell'artista, prova nell'attivo contatto con gli altri suoi simili o dissimili; naturalmente la maschera non è realistica, ma sempre ermetica» (A. Carpi, 1972). Partecipa alla guerra del 1915-18 sul fronte albanese: nel 1917 pubblica i disegni Serbia eroica, in cui esprime tutta la tristezza e la miseria di un popolo sconfitto. Lavora ancora sull'esperienza di guerra nel 1919-20, mentre negli anni successivi, fino alla seconda guerra mondiale, dipinge spesso scene di vita familiare (La famiglia del pittore, del 1920, Portiamo a spasso Fiorenzo, del 1919), ritratti (della moglie Maria, dei figli, di Enrico Salmoiraghi, del cardinale Maffi), scene marine (Nel mondo del silenzio, 1925) e maschere (Arlecchino e Pulcinella, La libertà è in alto, del 1922, Guardando la luna, del 1925, Nella tempesta, del 1928). Nel 1930 vince la cattedra di pittura all'Accademia di Brera, dove insegnerà fino al 1958. Partecipa al gruppo Novecento, anche se con accenti polemicie non sentendosi mai perfettamente inserito. Negli anni Trenta continua la ripetizione del motivo delle maschere, che si tramuta nella serie dei carabinieri. Dipinge cartoni per la vetrata di Davide nel Duomo i Milano. Di fondamentale importanza è il racconto Divagazioni di Sileno (1938), enunciato della sua estetica e della sua filosofia di uomo e di artista. Durante la guerra vive la terribile esperienza dei cam- pi di concentramento tedeschi: Diario di Gusen ne è la lucida e dramnmatica testimonianza composta da lettere indirizzate alla moglie Maria e da disegni. Alla fine della guerra viene nominato direttore dell'Accademia di Brera, nel 1948 membro dell'Accademia di San Luca a Roma e dell'Accademia Cherubini a Firenze. Continua la serie delle maschere intitolata I carabinieri, dipinge acquarelli ispirati alle poesie di Mao Tse-tunge serie di clown, di circhi e di paesaggi marini. L'ultimo lavoro di grande impegno saranno i cartoni per i mosaici della basilica dell'Annunciazione di Nazareth.
FONTE: ANNITRENTA
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